Avete mai sentito parlare di PLC? Si tratta di un acronimo per Programmable Logic Controller, ovvero dispositivi progettati per monitorare e regolare le macchine e i processi di produzione nelle industrie.
Sono una parte essenziale dei sistemi di automazione industriale e vengono impiegati in una vasta gamma di settori, come manifatturiero, energetico, automobilistico, alimentare, farmaceutico e molti altri.
La principale funzione di un PLC è monitorare gli ingressi, ad esempio sensori e interruttori, e prendere decisioni in base a una logica programmata dall’utente.
In base agli input ricevuti infatti, il PLC attiva o disattiva gli output, che possono essere relè, contattori, motori o altre apparecchiature.
Questo processo consente di automatizzare le operazioni, rendendole più efficienti, sicure e affidabili.
Vediamo in questo articolo come queste tecnologie possono essere utilizzate per automatizzare i processi industriali e quali sono tutti i vantaggi correlati.
Il dispositivo PLC serve insomma per cercare di ridurre la necessità di interventi umani all’interno delle operazioni aziendali.
Esempi di utilizzi possono variare dal controllo dell’accensione e dello spegnimento di dispositivi fino al completo monitoraggio della produzione e della gestione delle interazioni tra più dispositivi.
È possibile, dunque, grazie a questi dispositivi, effettuare azioni, controlli e prendere decisioni in maniera automatica, tutto sulla base dei segnali che il dispositivo riceverà.
L’obiettivo generale è dunque quello di aumentare la produttività complessiva e la qualità del lavoro.
I PLC sono stati introdotti negli anni ’60 per sostituire i sistemi di controllo cablati rigidi, che richiedevano spesso complessi circuiti e cablaggi fissi, così da poter gestire il comportamento dei dispositivi in modo flessibile.
Per utilizzare questi dispositivi all’interno di un processo aziendale è importante capire e conoscere in maniera approfondita tutte le fasi del processo che si vuole automatizzare.
Capirne i requisiti, i punti più critici e tutte le possibili variabili coinvolte vi permetterà di scegliere il dispositivo PLC più adatto per quella determinata attività.
Molto spesso è utile creare un vero e proprio disegno, un diagramma, che permetta di avere sotto controllo che cosa il dispositivo dovrebbe fare in tutte le casistiche possibili.
Questo permetterà di capire se l’intero sistema è stato progettato correttamente e permetterà di anticipare eventuali intoppi o criticità.
Per riuscire a creare un sistema efficace ed efficiente è fondamentale avere le adeguate conoscenze nel campo della programmazione in modo che tutto funzioni come previsto. Il PLC funziona infatti sulla base di un codice che può basarsi su diversi linguaggi di programmazione.
Una volta ideato il sistema questo dovrà essere testato e, qualora esso abbia avuto successo, implementato nel processo.
È essenziale che tutti gli operatori e lavoratori siano addestrati per riuscire ad interagire con il programma stesso e ad effettuare delle procedure di emergenza qualora fosse necessario.
I vantaggi circa l’utilizzo dei PLC all’interno dell’industria manifatturiera sono molteplici. Primo fra tutti, i PLC sono stati progettati per essere affidabili.
Difficilmente si avranno dei tempi morti all’interno del processo produttivo a malfunzionamenti o a manutenzioni del dispositivo proprio per il fatto che questi sono altamente monitorabili.
Eventuali problemi possono quindi, come accennato precedentemente, essere scoperti già in fase di progettazione o, comunque, identificati con largo anticipo.
Inoltre, i PLC sono molto facili da contestualizzare, aumentando così la produttività totale.
Infine, i dispositivi PLC possono essere utilizzati anche per gestire tutte le procedure di sicurezza come, ad esempio, lo spegnimento automatico della macchina in caso di anomalie.
Questo vi permetterà non solo di garantire maggiore sicurezza sul posto di lavoro, ma anche di ridurre il rischio di incidenti causati da un malfunzionamento del macchinario.