Il compito della saldatura nell’elettronica, come abbiamo già visto, è quello di unire elettricamente e meccanicamente i componenti, al fine di formare circuiti elettronici.
In questo caso, tecnicamente, si può parlare di “brasatura dolce” piuttosto che di saldatura, in quanto il metallo di apporto che fa da legante, è differente dal metallo costituente i pezzi da saldare, ed ha una temperatura di fusione molto inferiore a questi;
ma solitamente nessuno utilizza questo termine in campo elettronico.
L’obiettivo della saldatura in questo campo è quello di garantire un buon collegamento elettrico fra le parti da saldare, e questo processo richiede diversi elementi, tra cui il saldatore (lo strumento che permette la fusione della lega saldante) e appunto la lega saldante (il cosiddetto stagno).
La lega saldante (o metallica) più facilmente utilizzabile è formata da piombo e stagno in percentuali variabili, ma generalmente al 60% di stagno, e a volte è presente anche un punto percentuale di rame o argento.
La temperatura di fusione si aggira intorno ai 180-190°C.
L’utilizzo di leghe saldanti a base di piombo, però, è dannoso per l’ambiente e gli esseri umani, e ad oggi è vietato dalla direttiva europea RoHS (Restriction of Hazardous Substances Directive) adottata nel 2003, che impone restrizioni nell’uso di materiali tossici e determinate sostanze pericolose nell’industria elettronica.
Oltre al piombo sono posti vincoli anche su sostanze come mercurio, cadmio, cromo esavalente e bifenili polibromurati.
I metalli di apporto che vengono prevalentemente utilizzati oggi sono stagno, argento, rame, ottone, antimonio e indio.
Le temperature di fusione di questi metalli, a dispetto di quelle della lega stagno-piombo, sono però più elevate, e questo può compromettere il corretto funzionamento dei componenti.
Lo scopo dell’utilizzo di una lega, infatti, è quello di avere una temperatura di fusione più bassa di quella dei singoli metalli costituenti.
Possiamo quindi dire che la lega piombo/stagno fosse la migliore a livello di fondibilità e durata nel tempo.