Ci sono oggetti che appartengono al nostro quotidiano e che rappresentano per noi delle comodità di cui non potremmo mai fare a meno.
Basta pensare alla macchina automatica dell’ufficio che ci consente di sorseggiare un buon caffè, al telefono con cui chiamiamo i nostri amici, al computer che ci fa navigare sul web o la lavatrice che ci consente di igienizzare i nostri capi.
Con grande probabilità, ne facciamo uso senza sapere come siano composti all’interno e quali siano gli elementi che realmente ne consentono il funzionamento: gli oggetti appena elencati, infatti, sono accomunati tra di loro (e con molti altri) dalla scheda elettronica, un componente hardware e software che fa parte di un sistema elettronico.
Quest’ultime sono degli oggetti delicati, fragili, che vanno imballate con materiali specifici, come ad esempio il pluriball o il polistirolo, ma sono soprattutto il cervello che mette in azione la parte meccanica di una qualsiasi macchina.
È per questo motivo che la loro funzione riveste un’importanza fondamentale e appartiene alla nostra quotidianità più di quanto noi possiamo immaginare: volete riscaldare un cibo in forno? Senza la scheda elettronica non sarebbe possibile.
Così come non sarebbe immaginabile la creazione di macchine da lavoro automatizzate, gruppi di continuità e via dicendo: il ruolo di questi micro-oggetti è inversamente proporzionale alla loro dimensione.
In un piccolo spazio si concentra, dunque, la chiave che mette in moto tutto ciò che ci aiuta a vivere più comodamente; Pensiamo semplicemente alla caldaia: questa macchina è dotata di una scheda elettronica collegata a ogni sua parte.
È a partire da questo elemento che si aziona la candeletta, si avvia la pompa, vengono controllati i fumi e la pressione. Senza la scheda elettronica, la caldaia sarebbe solo un pezzo di acciaio che, al massimo, potrebbe fungere da ornamento e niente più.