Oggi i microchip sono praticamente contenuti in tutti i dispositivi elettronici che utilizziamo quotidianamente. Basti pensare che solamente il nostro comune smartphone ne conta più di una ventina al suo interno. Di questo ne abbiamo già parlato in questo articolo.
Ma come si è arrivati a questa invenzione che ha totalmente rivoluzionato il mondo dell’elettronica?
Cerchiamo in questo articolo di ripercorrere la storia dei microchip, dalla loro creazione fino al loro uso contemporaneo.
La creazione del primo microchip è stata da molti considerata come l’evento che ha dato il via all’inizio dell’era moderna dell’informatica.
Colui che viene ancora oggi considerato un vero e proprio genio dell’elettronica è Jack Kilby, vincitore del premio Nobel per la fisica nel 2000.
Si tratta, in particolar modo, di un ingegnere assunto dalla Texas Instruments che riuscì nel 1958 ad installare su una piastrina di silicio dei resistori, dei diodi, dei condensatori e i relativi cavi per creare il primo circuito integrato, ovvero il primo chip mai esistito.
Il microchip nasce successivamente, dal lavoro di vari ingegneri elettronici, tra cui l’italiano Federico Fagging, i quali misero a punto un circuito integrato che riuniva in un unico oggetto tutte le funzioni che prima avevano diversi chip distinti.
In questo modo, nel giro di pochi anni, si ebbero a disposizione in un unico dispositivo tutte le funzioni logiche, matematiche e di controllo che erano necessarie a qualsiasi apparecchio elettronico, come ad esempio il computer, per funzionare.
Una curiosità su questa storia? Il primo chip inventato fu messo all’asta in collaborazione con Christie’s, una delle più importanti case d’aste al mondo, e nessuno lo acquistò inizialmente.
Parlare di microchip per noi oggi è una quotidianità. Questi elementi sono infatti diventati degli aspetti chiave in molti settori industriali e tecnologici.
Poiché la tecnologia avanza e cambia continuamente, nuove applicazioni e aggiornamenti sui microchip esistenti sono all’ordine del giorno, cercando di sfruttare al massimo la potenza di calcolo e la versatilità di questi microchip.
Il primo grande uso dei microchip oggigiorno lo si ritrova sicuramente nell’elettronica di consumo. Smartphone, tablet, televisori, console di gioco e e-book sono solo alcuni dei dispositivi che possono essere citati per comprendere come i microchip abbiano in qualche modo colonizzato la nostra vita quotidiana.
Anche per quanto riguarda l’industria automobilistica, i microchip vengono utilizzati per la gestione del motore, per tutti i programmi di assistenza alla guida e per tutti i sistemi di sicurezza che possono essere messi a punto nelle auto moderne.
Non si tratta solamente di aspetti “di svago”. I microchip sono riusciti a far parte della nostra vita anche da un punto di vista medico. Per chi volesse approfondire questa nuova frontiera, consigliamo di leggere questo articolo.
Molto spesso sono proprio i microchip i responsabili di un’operazione ben riuscita o della nascita di dispositivi che possono salvarci la vita in qualsiasi momento. I pacemaker, i defibrillatori e tutti i dispositivi diagnostici ne sono un esempio.
Insomma, vita quotidiana, ma anche veri e propri salvavita per una quantità elevata di persone.